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Efrem Ivo e Marietta Fracasso

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EFREM IVO E MARIETTA FRACASSO DA MELISSANO

Ivo Efrem Fracasso è nato a Scorrano il 19 dicembre 1953 e vive a Melissano dove esercita la professione di farmacista. Documento di riconoscimento: Passaporto A 307231.
Sua moglie, Maria Caputo, detta Marietta, è nata a Melissano il 28 gennaio 1958. Lavora a Melissano con il marito. Passaporto A 307232.

Siamo Ivo e Marietta una coppia di Melissano, paese a pochi chilometri da Taurisano. Circa dodici anni fa abbiamo conosciuto Mirella, grazie a un religioso, che ci ha parlato di lei come di una ragazza molto malata, ma spiritualmente forte. Quando siamo entrati nella sua casa per la prima volta, la sua storia di sofferenza, di fede, di amore e di coraggio ci ha molto colpiti. Abbiamo cominciato a fare amicizia, a pregare insieme, a chiederle qualche consiglio.
Col passare degli anni questo legame di affetto si è rafforzato sempre di più; l’amore reciproco, il desiderio di stare insieme, crescevano giorno dopo giorno, e così abbiamo deciso di vederci una volta la settimana.  
Mirella ci chiamava i suoi Cirenei, perché il venerdì, giorno in cui ci incontravamo, era per lei particolarmente sofferto, poiché i dolori si intensificavano tanto che a volte non riusciva nemmeno a parlare. Appena cominciavamo a pregare lei si risollevava ed entrava in un clima di pace gioiosa, scaturita dalla consapevolezza di essere uno strumento docile nelle mani del Signore e della Vergine Maria.
Stare con lei il venerdì era per noi motivo di gioia, era come stare in Paradiso e ce ne tornavamo a casa colmi di pace e di amore.
Poiché era una ragazza riservata e molto prudente, non parlava mai delle sue sofferenze e ogni volta che chiedevamo notizie circa il suo stato di salute, lei ci rispondeva di stare bene. Molte volte si faceva carico dei dispiaceri altrui e aveva sempre una parola di conforto per ognuno. In qualsiasi ora del giorno aveva la corona del Rosario in mano e pregava per tutti. Mai un lamento è uscito dalla sua bocca, soffriva molto, ma non lasciava mai trasparire il dolore.
Ricordo che, in qualità di medico, le prescrissi un analgesico, per alleviarle i fortissimi dolori di testa, provocati da una nevralgia del trigemino. Lei però, lo rifiutò come sempre, perché voleva accettare ogni patimento per offrirlo a Gesù, per la santificazione dei sacerdoti e per la salvezza delle anime.
Ciò che ci meravigliava era il suo aspetto fisico, poiché, nonostante non si alimentasse per mesi e mesi, a causa di un reflusso gastro-esofageo, sul suo volto non c’erano i segni della sofferenza ed il suo viso era sempre bello e radioso.
Solo negli ultimi tempi ci confidava: “ Soffro, ma sono felice di offrire tutte le sofferenze per la salvezza dei peccatori, felice di fare la volontà del Signore.