Il giorno 11 APRILE 2016 è stato ricordato il 5° Anniversario della traslazione dei resti mortali della
Serva di Dio MIRELLA SOLIDORO.
Il nostro Vescovo, S.E. mons. VITO ANGIULI, ha presieduto la celebrazione eucaristica che si è tenuta nella Chiesa Parrocchiale "Santi Martiri G. Battista e M. Goretti", alla presenza di una moltitudine di fedeli arrivati, oltre che dalla comunità ospitante, anche da altre parrocchie, e non solo della nostra Diocesi.
E' stato un avvenimento dal respiro internazionale per la presenza, in quanto concelebranti, di S.E. mons. PAOLO GUALTIERI, Nunzio Apostolico in Madagascar e di S.E. mons. BRUNO MUSARO', Nunzio Apostolico in Egitto.
Il nostro Vescovo, durante l'omelia, (PER LEGGERE L'OMELIA INTEGRALE DEL VESCOVO CLICCARE QUI)
si è soffermato a lungo sull'importanza della Serva di Dio Mirella Solidoro. Tra i tanti aspetti che lei ci ha proposto S.E. mons Angiuli ha voluto sottolinearne uno in particolare: LA LUCE DELLA FEDE.
Mirella ci ha invitato, con la sua vita, ad avere fede in Dio perché è questo che il Signore si aspetta da noi. Tutta la nostra esistenza deve essere illuminata dalla fede. Sembra quasi un paradosso: Mirella non vedeva a causa della sua infermità ma vedeva benissimo con gli occhi della fede perché la fede è una luce pasquale che fa vedere nell'oscurità, attraverso l'oscurità, oltre l'oscurità.
Mirella ha visto nell'oscurità della sofferenza l'opera salvifica che il Signore operava in lei. Il Mistero di Dio avanza anche quando noi non riusciamo a vederlo perché ci vuole incontrare. La fede ci dona nuovi occhi, "occhi spirituali", con i quali possiamo comprendere aspetti altrimenti impossibili da capire. Come dice l'enciclica LUMEN FIDEI di Papa Francesco "la fede illumina tutta l'esistenza".
E' questo il grande messaggio di Mirella: in ogni momento della sua vita riusciva a riconoscere la presenza di Dio.
Dalla fede lei è stata proiettata verso il futuro; stando in una situazione difficile aveva una speranza perché la luce della fede apre uno squarcio nella vita e oltre la vita.
La nostra cara Serva di Dio ci insegna che non bisogna mai perdere la speranza perché sperare significa abbandonarci nelle mani di Dio, sentirsi parte attiva nel progetto che Dio ha per noi.
La fede e la speranza sono collegate e da questa stretta unione sboccia l'amore, terza virtù teologale.
Come per Mirella. La sua fede è stato un dono d'amore alla famiglia, alla comunità e a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerla.
Cogliamo questo suo messaggio. La fede catturi la nostra vita affinché la nostra vita rinforzi sempre di più la nostra fede, vivendo con speranza e trasformando la nostra vita in un atto di amore per tutti i fratelli.
Al termine della celebrazione don Mario Politi, parroco ospitante con don Franco Botrugno e don Napoleone Di Seclì, ha ringraziato il nostro Vescovo, i due Nunzi Apostolici e i sacerdoti presenti: il Vicario Generale don Beniamino NUZZO, don Leonardo SALERNO, don Paolo CONGEDI, don Fabrizio GALLO e don Andrea ROMANO, oltre ai diaconi e ai seminaristi.
La celebrazione è stata impreziosita dal Coro Parrocchiale "S. Maria della Strada" diretto dal M° ANNALISA MAURO con l'organista FLAVIO PRIMOGERI.
TELEONDA (Canale 90 del digitale terrestre) ha offerto la diretta TV che è possibile rivedere anche in streaming sul sito www.teleonda.it
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